Mi imbarazza un po' il motivo per cui recentemente ho iniziato ad ascoltare musica classica. Per anni, come il 90% della popolazione mondiale, l'ho allegramente snobbata, lasciandomi sedurre sporadicamente solo dai suoi lati più "commerciali" e meno ricercati. Poi ho iniziato a guardare un cartone animato giapponese, e tutto è cambiato.

Nodame Cantabile

Lui sogna di diventare un direttore d'orchestra, ed è un pianista geniale e rigoroso. Segue sempre gli spartiti, perché alla volontà del compositore non si può disobbedire.

Lei è una ragazza selvaggia, graziosamente sciatta e disordinata, che suona d'istinto e stravolge gli spartiti a seconda di come si sente. Suona meravigliosamente.

Nodame Cantabile è un monumento all'amore per la musica, alla passione e alla fratellanza che nasce quando si suona insieme. È una di quelle rare opere dell'ingegno umano che mi fanno sentire sensibile e sentimentale come una tredicenne che guarda Titanic. E quello che più mi ha conquistato è il fatto che Nodame, la fanciulla in questione, venga definita "cantabile", come se fosse un lieve arpeggio suonato sovrappensiero.

Morale: ho iniziato ad ascoltare musica classica guardando i cartoni animati giapponesi. È forse questo lo stadio terminale della nerditudine? Sticazzi.


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