Ultimamente ho sviluppato una strana perversione. Mi piacciono un sacco di gruppi con dei nomi improponibilmente lunghi, come "This will destroy you", "Someone still loves you, Boris Yeltsin", "Margot and the nuclear so and sos" e tanti altri. Un po' di tempo fa andavano di moda i gruppi con il "The" davanti (odio), ma pare che la nuova tendenza sia avere dei nomi che non ci stanno su una riga e che sputtanano il layout dei blog. Niente male come moda, mi piace.

L'ultima band in endecasillabi in cui mi sono imbattuto è questa qua:

And so I watch you from afar - "This is our machine and nothing can stop it"

Si chiamano And so I watch you from afar, vengono da Belfast, e secondo me hanno un guizzo di potenza e originalità che li separa da tutta la scena del longname rock. Un tizio sull'internet li ha descritti come "The sound of someone crashing an oil tanker through Sigur Ros' ice float", e personalmente non riesco a immaginarmi una definizione migliore. Sono violenti ma aggraziati, e mi danno l'idea di essere uno spettacolo quando suonano dal vivo. Appena passano in Italia inizierò a scassare il karizori a tutti fino a che non trovo dei volontari per venire con me al concerto.

Link:

Video:
I capture castles



1 commenti:

Anonimo @ 7 gennaio 2009 alle ore 01:56

Bravissimi...personalmente mi ricordano un po' un melting pot tra Porcupine Tree e The Decemberists (l'ultimo gruppo lo odi avendo il "The" davanti)...ma ascolta The Crane Wife e sappimi dire carissimo.